Intervento di recente introduzione (noto anche sotto il termine Dtrax) per il trattamento percutaneo mininvasivo della cervicobrachialgia causata da ernie del disco cervicale che comprimono la radice nervosa di un singolo livello della colonna cervicale.
Fino a pochi decenni fa il trattamento chirurgico della cervicobrachialgia dovuta alla presenza di un’ernia del disco cervicale era piuttosto complesso. La tecnica chirurgica moderna si è raffinata, mirando in primo luogo al rispetto dell’anatomia preesistente. La maggior parte dei casi di ernia del disco cervicale sono trattati mediante rimozione del disco intervertebrale (discectomia), quindi anche dell’ernia (erniectomia), che viene sostituito con una protesi (artrodesi intersomatica con gabbia o cage).
In casi selezionati, invece, è possibile eseguire un intervento mininvasivo mediante due piccole incisioni cutanee praticate posteriormente sulla base del collo (Figura 2) attraverso le quali si posizionano delle protesi articolari che producono una decompressione indiretta della radice nervosa compressa dall’ernia permettendo la risoluzione della sintomatologia.
In anestesia generale e con tecnica percutanea, sotto continuo controllo radiologico intraoperatorio due protesi vengono posizionate nelle articolazioni del livello cervicale interessato. Una volta inserite nella regione anatomica bersaglio, si espandono con una piccola vite. L’espansione delle protesi provoca un aumento di volume del forame intervertebrale, un canale osseo attraverso il quale le radici nervose escono dalla colonna per innervare gli arti superiori, ed in corrispondenza del quale la radice nervosa è compressa dall’ernia discale. L’aumento delle dimensioni di questo canale osseo risolve la compressione a carico della/e radice/i nervosa/e risolvendo il conflitto alla base dei sintomi e portando alla guarigione. Al termine si inietta dell’osso sintetico per favorire la formazione del callo osseo che permetterà l’inclusione delle protesi e prevenire la loro espulsione dalla zona in cui sono state impiantate (Figura 1). Le incisioni chirurgiche di circa 1,5 cm sono in una zona del collo normalmente coperta dagli indumenti (Figura 2).
L’artrodesi faccettale cervicale posteriore percutanea mininvasiva, in casi adeguatamente selezionai, consente il trattamento della cervicobrachialgia dovuta alla presenza di un’ernia del disco cervicale con una procedura di breve durata e dai rischi estremamente contenuti.
Il paziente si alza dal letto il giorno seguente l’intervento chirurgico. Al contrario di altre chirurgie sul rachide cervicale, non dovrà indossare un collare rigido per 30 giorni, ma sarà sufficiente un collare morbido per 7 giorni. Dopo una settimana può tornare alla vita di prima dell’intervento senza particolari limitazioni.
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